Uscita del 30 settembre

Una splendida giornata soleggiata con temperatura mite per l'uscita odierna del Branco. Il gruppo è ridotto a soli 6 componenti, quindi le operazioni sono semplificate e il passo è più allegro. Da segnalare il rientro dell'Ing.! Il forte pilota modenese anche dopo una lunghissima pausa mantiene intatta la sua classe e affronta le difficoltà con grandissima naturalezza.
La prima parte del tracciato prevede tratti tecnici ed alcuni passaggi richiedono particolare attenzione. L'avvocato affronta un a ripida salita dal fondo smosso, il passaggio è reso più difficile dalla presenza di un solco trasversale alla base.
Spostandosi indietro a caricare il posteriore, scarica l'anteriore e con l'azione sulla manetta solleva l'avantreno, superando il fossato. Poi mantiene l'aderenza agendo sulla manetta con progressività. Tutti i Lupi superano l'ostacolo ed il gruppo compatto prosegue la marcia.
Il fondo è fresco ed umido, le recenti piogge cadute pochi giorni or sono hanno reso i sentieri eccellenti, e il paesaggio verde e fiorito rallegra il pilota.
Si attraversano selve lussureggianti,  dove i sentieri sono invasi dalle fronde degli alberi che cercano di occupare ogni spazio. Fortunatamente, grazie alla paziente opera degli enduristi, si mantiene aperta la viabilità regolando la crescita della vegetazione.
Mario ha raggiunto un ottimo "feeling" col proprio TM, col quale affronta le difficoltà in modo impecacbile.
Tappa alla fonte per dissetarci. Mentre attendiamo il nostro turno, Mario trova fra i muschi una sanguisuga. Le sanguisughe vivono generalmente nelle paludi non inquinate. La loro bocca è provvista di una ventosa con la quale si attaccano al corpo di un vertebrato, in genere un mammifero, e, servendosi di "mascelle"  dentellate, incidono la cute della vittima per nutrirsi del suo sangue. La bocca è circolare e provvista di dentelli calcarei. Produce un potente anticoagulante per meglio succhiare il sangue. Una volta nutrite, le sanguisughe possono rimanere per mesi senza prendere cibo. Un tempo, per scopi medici, si conservavano le sanguisughe "affamate" in vasi con acqua fresca (cambiata ogni due giorni), coperte con garza all'ombra fino all'uso. Lo scopo era di far prelevare sangue al paziente, per curare varie malattie.  L'applicazione sul paziente disteso richiede un po’ di esperienza (preparazione, applicazione, sorveglianza per ca. un'ora) e avviene in tardo autunno fino all'inizio della primavera. Saziate, le sanguisughe si staccano da sole e vanno rimesse in un vaso di acqua. Le seguenti patologie possono essere curate con l'applicazione terapeutica di sanguisughe:
bulletMalattie di vario tipo di testa, orecchie, occhio, gola.
bulletMalattie cardiache.
bulletMalattie polmonari.
bulletMalattie di diversi organi addominali.
bulletMalattie di organi urinari e sessuali.
bulletInfiammazioni dell'apparato motorio.
bulletMalattie delle vene (trombosi, flebiti, vene varicose, emorroidi)
Numerosi villeggiati frequentano questa fonte per raccogliere acqua fresca da bere nelle loro case. La presenza delle sanguisughe è garanzia di grande purezza delle acque.
Riprendiamo la marcia, affrontando lunghi sottoboschi, dove il sole filtra fra i rami illuminando alcuni tratti del tracciato.
Dopo una veloce cavalcata nel sottobosco, una breve sosta permette di ricompattare il gruppo e tirare un po' il fiato. L'intenso sforzo per governare le reazioni del mezzo è reso lieve dalle intense sensazioni e dalle viste spettacolari che per pochi istanti si succedono davanti agli occhi del pilota. Qualche attimo di sosta è sufficiente, ben presto si riprende la marcia.
Rifornimento per i mezzi, dopo una cinquantina di kilometri percorsi in modo fluido e regolare. Sullo sfondo le alture del versante orientale del Reno nel suo tratto medio appenninico.
La sosta per il pranzo. Ci intratteniamo con un abitante del posto. Da queste conversazioni è spesso possibile trarre utili spunti per nuovi tracciati e avere informazioni utilissime per potersi muovere sul territorio senza incontrare sosprese. La cura dei rapporti con i locali deve essere sempre massimamente ricercata.
Ci si prepara per la ripresa dell'attività pomeridiana.
Viene percorso un tratto che attraversa boschi mai affrontati in precedenza. La valle è ampia e boscosa, foriera di nuove vie da aprire. Soddisfazione fra i Lupi che possono guardare al futuro con ottimismo, vi sono ancora molte zone inesplorate da visitare.
Si riprende in direzione del rientro.
Al gruppo si è nel frattempo unito il Nanoun, il veloce pilota vignolese partito con ritardo ha percorso in solitaria la prima parte del tracciato con un tempo record.
Tratti veloci si alternano a sentieri più tecnici, il tracciato è assai vario.
Partendo da un facile sterrato, il sentiero si stringe via via.
La durezza del tracciato e la temperatura più calda dei fondivalle hanno causato molta traspirazione. E' necessario reidratarsi urgentemente.
Il giro si avvicina alla conclusione, ma ancora piacevoli sorprese per i Lupi.
Dopo una pesante giornata nei boschi fra rovi e animali selvatici, Dinone non nasconde la sua soddisfazione per il rientro nella civiltà con i suoi lati positivi.