Uscita del 5 agosto

Nel silenzio dei boschi, interrotto solamente dal grugnito del cinghiale in lontananza, le piante secolari proiettano le loro ombre sui sentieri percorsi con sicurezza dai potenti mezzi dalle coperture artigliate. L'attività del Branco non conosce soste, nè ferie. Anche in questo periodo in cui tutti pensano alle vacanze ed al riposo, continuano regolarmente le uscite.
Al rientro oggi Dinone. Mancava da parecchio, finalmente è tornato confermandosi pilota efficace e su cui poter contare.
Completano il gruppo il  Legale, il Trapper (qui mentre attraversa il rio Benedello), e Rik.
Vista la giornata perturbata si decide di rimanere nel medio raggio, evitando l'attraversamento del crinale appenninico. Si punta quindi verso i castagneti del Frignano
 
I sentieri dell'Enduro presentano oggi un ottimo fondo, fresco e con buona presa, poca polvere.
Procedendo verso il fondovalle dello Scoltenna, il sentiero si stringe e l'avanzata dei mezzi è rallentata dalla presenza di una fittissima vegetazione. Rami e spine sono un grosso ostacolo, si rende necessario fermarsi per riaprire il vecchio sentiero ostruito dal degrado e dall'abbandono.
Passaggi molto spettacolari si susseguono lungo il ripido sentiero monotraccia. La pendenza è sensibile e il fondo polveroso non offre molta tenuta.
Finalmente si raggiunge l'antico ponte sul fiume Scoltenna nei pressi di Olina.
La grande siccità dei mesi scorsi ha ridotto il fiume, normalmente impetuoso, ad un sottile rigagnolo.
Attraverso boscaglie fitte vengono imboccate sassose mulattiere. Il fondo asciutto permette comunque una buona presa e nonostante le asperità le salite sono percorribili senza problemi
Alcuni tratti presentano un fondo composto da caotici ammassi di pietre. La risalita è dura. Fortunatamente la temperatura fresca della giornata aiuta a sopportare meglio lo sforzo fisico richiesto per controllare il mezzo e portarlo alla sommità.
Il Responsabile della squadra cacciatori della Riserva faunistico-venatoria si intrattiene a conversare. Ribadisce le sue perplessità, già comunicate qualche mese addietro, relative all'opportunità di transitare su questi terreni dove le doppiette possono far fuoco e c'è la possibilità di trovarsi sulle linee di tiro.
Il guardacaccia racconta episodi in cui altri piloti hanno corso rischi, recentemente un paio di mezzi sono scivolati da un calanco fino al fondo, un centinaio di metri più in basso. La conversazione è piacevole, come sempre accade quando si incontrano persone che hanno a cuore la natura e l'attività sportiva all'aperto.
Non vi sono pregiudizi, o ideologie, a separare chi vive all'aperto, senza altro fine che non sia il proprio piacere personale. E' importante tendere sempre a costruire, mai distruggere. Non bisogna imporre le proprie idee agli altri, tantomeno limitarne le libertà fondamentali, in primo luogo la libera circolazione sulle strade e i sentieri. Quando questo sarà rispettato da tutti, potremo dire di vivere in una società veramente civile.
Salutiamo con simpatia il Guardacaccia, mentre uno dei bravi animali che fanno parte del team, un infaticabile setter, viene a salutare i Lupi che riprendono la marcia.
Si arriva alla sosta per il pranzo.
Villeggianti incuriositi fanno domande sui mezzi e sull'attività. Il fascino dell'Enduro attira sempre anche se la fatica ed i sacrifici che esso richiede costituiscono un ostacolo che per molti è difficile affrontare. 
Nuovi sentieri vengono aperti, attraverso boschi silenziosi e da lungo tempo inesplorati.
La positiva giornata volge al termine. Stanchi i Lupi rientrano verso la base, il pensiero già proiettato sulle prossime avventure.