USCITA DEL 25 FEBBRAIO

Una perturbazione transitata sulla nostra zona nella giornata di venerdì ha scaricato neve sul territorio. Un nuovo manto di circa 25cm ha ricoperto i sentieri dell'Enduro. Il paesaggio ha ripreso i connotati invernali che lo hanno contraddistinto negli ultimi 3 mesi. Giornata nuovamente fredda e difficile per il Branco, oggi ridotto a soli 3 componenti.
La coltre nevosa era presente già a quote molto basse. Già a circa 250m di altezza il fondo era nevoso. La qualità della neve si è rivelata comunque discreta, consentendo ai mezzi di avanzare senza grossi problemi.
A bassa quota il fondo era leggermente più pesante, e richiedeva quindi maggiore sforzo fisico. Risalendo sulle cime superiori la qualità migliorava sensibilmente.
In questo lunghissimo inverno, che sembra non debba finire mai, numerose sono state le uscite su neve. L'esperienza maturata in questi frangenti ha permesso di superare le difficoltà odierne e l'avanzata è stata regolare e senza anomalie.
Nel freddo paesaggio dell'inverno appenninico i sentieri sono nascosti da un candido manto nevoso. Fra gli alberi ed i cespugli, i mezzi si aprono la strada sulle orme dei cinghiali e degli altri ospiti delle gelide selve.
I sentieri si inerpicano fino ai passi, poi scendono nei fondivalle. L'aderenza è ridotta ma sufficente, con paziente dosaggio di manetta, freni in un gioco di equilibrio e irruenza i tratti innevati, i guadi e gli strappi sono percorsi dai Lupi animati dall'istinto silvano ben presente nel loro animo generoso.
Il silenzio della natura addormentata sotto la coltre nevosa è rotto dal respiro del propulsore, caldo e rassicurante come sempre.
L'aderenza non è certo tale da permettere di scaricare tutta la cavalleria a disposizione, la risalita lungo i sentieri imbiancati è possibile solo dosando con cura l'erogazione con una paziente azione parziale sulla manetta.
Nonostante le velocità raggiunte oggi non siano certo sensazionali, grande è comunque la soddisfazione nel percorrere i sentieri dove solo qualche cinghiale o qualche altro animale selvatico ha lasciato le tracce del suo passaggio. Il borbottio del motore del mezzo accompagna il passaggio dei mezzi nelle selve rompendo la monotonia ed il silenzio di una giornata di fine inverno. 
Il Branco raggiunge il paese. Un anziano è attirato dal sussurro argentino dei tre propulsori. Si avvicina per osservare il passaggio. Grande è la sua sorpresa, il passaggio lungo le strade appenniniche oggi è veramente un avvenimento. I Lupi si intrattengono con l'amico, scambiando le impressioni sull'inverno che si fa sentire, sullo stato dei sentieri, sulla vita nel borgo.
Con grande piacere procede la conversazione, gli anziani hanno grande esperienza e profonda conoscenza del territorio. Sono animati da sani principi e sono ben saldi nelle loro convinzioni, i Lupi apprezzano e rispettano gli insegnamenti ricevuti, facendone tesoro per il futuro, tramandando le tradizioni di una civiltà che affonda le sue radici nella notte dei tempi.
Dopo la pausa, riprende la marcia. Si entra in un bosco innevato, dove una nube bassa riduce la visibilità. Il sentiero si inerpica per poi ridiscendere sull'altro versante, sempre ben innevato
I Lupi sbucano dalla nebbia silenziosamente, lo sguardo in avanti verso la prossima curva, macinando kilometri con guida precisa ed efficace.
Finalmente viene raggiunto il ristoro, che è come sempre caldo ed accogliente.
Al ritrovo sono presenti anche altri Componenti, qui con Monica ecco Piero e Moschi.
Conversando con i colleghi i Lupi pranzano con le specialità appenniniche che soddisfano l'appetito e rallegrano l'animo.
La giornata ormai volge al termine. Si rientra alla base, con la soddisfazione per aver partecipato ad una uscita positiva, nell'ambiente naturale del Lupo, una Natura selvaggia e incontaminata, completata da un convivio caldo e cordiale.