Uscita del 3 dicembre 2006

La salita delle Torcole

Alle ore 9.00 puntuali, si parte da Vignola, Marcello, Antonio, Pelo e Dino.
Rik è presente alla partenza per augurare un buon giro e soffrire di invidia
Il giro prevede un velocissimo avvicinamento a Savigno, per essere il più in fretta possibile al mitico santuario dell'Enduro, la cui fama è dovuta alla tecnicità dei tracciati, alla bellezza dei paesaggi, alle belle storie che raccontano di mitiche imprese, alle gare nazionali ed internazionali qui disputate.
Inizio a bomba con la "Stricadora", facciamo poi il solito giro passando per i "fondi" (la gola tra le rocce) . Arrivati alla fine dei fondi, il percorso prevede una salitella con dente molto ostico che inizialmente si pensava di  aggirare per non spomparci subito.

La testimonianza di Marcello: " Pelo ci ha caricati come delle molle facendo da apripista regalandoci il coraggio di affrontare la salita e godere di queto antipasto "

Pelo era incontenibile e la sua honda ha superato un' esame durissimo
Percorso in sottobosco monotrack poi di nuovo parte dei fondi in salita.

 

Lungo i fondi ecco il salto, sempre molto spettacolare, in un ambiente decisamente impressionante
Continua Marcello: "mi ero preparato ad un enduro hard con zaino con all'interno badile pieghevole e corda (che non abbiamo utilizzato), ma non avrei mai immaginato una giornata cosi ricca di soddisfazione"
Tratti "hard" si alternano a paesaggi molto suggestivi
Un tratto in forte pendenza viene superato con l'aiuto degli amici.
Passaggi di alta spettacolarità si susseguono uno dopo l'altro, grande la soddisfazione quando si riesce a scollinare.
E' visibilissima la fatica sui volti dei piloti, protagonisti di gesti tecnici di grande rilievo.

Le Torcole in salita
 
" le avevo fatte solo una volta in discesa, sono avvolte da leggenda e da racconti infiniti da parte degli induristi, si dice che Remo le abbia fatte in salita con la bicilindrica, ma quella è un' altra manetta. "

 

Comunque per un amatore fare questa salità è di grande soddisfazione

" arrivato alla sommità di un punto difficile vedo due enduristi sulla mia destra in alto (vedi dove Dino è caduto) che mi chiedono un' informazione. Assecondato dalla trazione eccezzzzzionale del mio K, affronto la roccia senza problemi e li raggiungo con enorme sorpresa per non essermi ribaltato. Chiedo con timore se si trattava dell' attacco della salita delle Torcole e loro me lo confermano. Loro ci provano, e non sentendoli tornare ho coinvolto il gruppo a tentare l'impresa. "

 

Continua il racconto Marcello: "E' una salita con gradoni di roccia che per un buon tratto non da respiro, per me due cappottamenti nel vero senso della parola, per gli altri penso più o meno"

 

 

 

Avevamo fatto solo 25 km di enduro, ma era come averne fatti tanti di più

Le foto panoramiche sono prese dalla sommità delle Torcole, purtroppo la mancanza di ossigeno mi ha fatto dimenticare di fare qualche foto nella vera salita
La giornata non è ancora finita, Antonio conosce la partenza di un' altra famosa salita, Il Meladello. Bellissima, è una salita monoruota in sottobosco tra le rocce, molto lunga che sale sul Monte Vignola. Il mio K oggi era veramente molto in forma, l'ho fatta tutta di un "fiato" con il motore sempre sottocoppia usando la frizione per mantenere un basso numero di giri. Ragazzi il mio K125 è veramente una gran moto, sottocoppia si arrampica dappertutto e se apri va veramente forte.  Arrivati alla sommità incontriamo altri enduristi che stanno per andare a fare il "Niagara". Purtroppo  sono quasi le 12.30 e alle 13.00 "dobbiamo" essere a casa. Alla prossima