SEQUESTRO IN OGLIASTRA

E' stato sequestrato stamane il figlio di diciassette anni del direttore della filiale del Banco di Sardegna a Tortolì (Ogliastra), paese dove vive Silvia Melis, l'ultimo grande colpo dell'Anonima nel febbraio del 1997. Due malviventi hanno rapito Davide Arra dalla casa dello zio a Cardedu, una località sul mare distante più o meno 20 chilometri da Tortolì. Hanno detto,"Dì al padre di preparare i soldi", e sono scappati a bordo di un'auto. Le modalità sono quelle del sequestro lampo per ottenere dal direttore di banca il denaro custodito nella cassaforte ma i sistemi d'allarme installati nell'istituto di Tortolì sembra abbiano evitato al padre del ragazzo di prelevare contanti dal caveau.

E' stata immediatamente avviata un'imponente battuta di polizia in tutto il nuorese. Nel frattempo, la Direzione distrettuale antimafia di Cagliari ha disposto il blocco dei beni della famiglia del ragazzo sequestrato. Gli investigatori sono coordinati dal pubblico ministero Gilberto Ganassi, lo stesso che si occupò del sequestro di Silvia Melis otto anni fa, proprio a Tortolì.

Quello del figlio del direttore dell'istituto di credito di Tortolì è un copione che si è ripetuto più volte negli ultimi anni proprio in Ogliastra, la zona sulla fascia sud-orientale della Sardegna, impervia e con strade strette e tortuose. L'anno "nero" è stato il 1999, quando nello spazio di poco più di un mese, vennero compiuti tre sequestri-lampo. Il 3 novembre venne presa in ostaggio la famiglia di Martino Mulas, 46 anni, direttore del Banco di Sardegna di Lanusei; il 7 dicembre vennero invece rapiti il direttore dell'ufficio Postale di Villagrande Strisaili, Angelo Brundu, di 61 anni, e la figlia Agostina Angela, di 12; il 13 dicembre fu invece sequestrato il direttore dell'ufficio Postale di Barisardo, Dario Pistis, di 58 anni. Nel primo caso i familiari di Mulas furono liberati dopo che l'uomo si era recato alla filiale e aveva prelevato oltre 600 milioni di lire, consegnandoli ai banditi. Negli altri due casi i fuorilegge ottennero prima 50 e poi venti milioni.

Passarono tre anni e il 4 ottobre del 2002 i rapitori-lampo tornarono in azione, prendendo in ostaggio per alcune ore il figlio di 12 anni di Candida Podda, direttrice dell'ufficio Postale di Loceri. Il giovane venne tenuto in ostaggio nella casa della donna a Barisardo per costringerla a consegnare il denaro custodito nelle casse dell'ufficio, circa 15 mila euro.
Allora la direttrice riuscì a recuperare il riscatto e il figlio venne liberato nelle campagne dell'Ogliastra poco dopo. Per quel sequestro, tre persone vennero arrestate e condannate a 13 anni di reclusione.