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Il
17 gennaio si festeggia Sant'Antonio Abate, protettore degli animali.
L'usanza è molto viva e molto sentita nella montagna appenninica.
Domenica si è tenuta a Zocca nel cuore del territorio dei Lupi la
cerimonia di benedizione degli animali da parte del reverendo Don
Anselmo Manni, Parroco di Zocca.
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Nel
giorno di Sant’Antonio non si facevano lavorare gli animali, non si
ammazzavano i maiali e le famiglie non vegliavano fino a tardi nelle
stalle, perché si credeva che dopo mezzanotte gli animali parlassero e
a nessuno era permesso di ascoltare i loro discorsi. |
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Faceva bella mostra anche uno splendido esemplare di mucca di razza
bianca della val padana, eccellente produttrice di latte per il
formaggio parmigiano reggiano. Solo 500 esemplari di questo animale
rimangono in Italia, perlopiù nelle stalle dell'appennino modenese.
Sostituita dalla Frisona, razza che produce più latte, questo animale
è tuttavia quello che garantisce il latte della migliore qualità e
dalle caratteristiche ideali per la produzione del nostro formaggio. |
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Presente alla cerimonia il Sindaco di Zocca, la signora Giovanna Zini. |
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Capre, asini, maiali ed altri animali sono stati portati dai contadini
e dai semplici cittadini per ricevere la benedizione. |
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Presente anche Don Luca Fioratti, Prete diocesano, vicario
parrocchiale per le Parrocchie di Zocca, Montombraro, Missano, Ciano,
Montalbano, Montecorone. Queste parrocchie costituiscono il cuore del
territorio del Branco. |
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Don Luca è anche Responsabile per la Pastorale Giovanile del
vicariato di Guiglia, Zocca, Montese. Nato nel 1978, è stato ordinato
Sacerdote nel 2004. Risiede presso la casa canonica di Zocca. Don Luca
è un amico dei Lupi. Ne condivide lo spirito e la passione e manifestò
il desiderio di procurarsi un mezzo per muoversi più agevolmente fra i
monti. Questa affermazione gli procurò naturalmente la stima e la
simpatia dei Lupi.
Ricordiamo la Benedizione che impartì ai Lupi in occasione della
Santa Pasqua 2005 in questa immagine dello scorso 19 marzo 2005. |
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Numerosi
proverbi hanno per oggetto il Santo degli animali:
"Par
Sant’Antoni n’ura bona” (per S .Antonio un’ora buona). Il 17
gennaio
infatti il giorno si è allungato, se non proprio di un’ ora, di tre
quarti d’ora almeno.
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Questo Santo dalle
innumerevoli proprietà era anche Patrono dei fabbri, dei
maniscalchi, faceva ritrovare gli oggetti smarriti (Sant’Antoni dala
barba bianca fam cataa col ch’am
manca); |
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guariva il fuoco sacro,
bruttissima malattia detta anche fuoco di Sant’Antonio.
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L’immagine del buon frate dalla fluente barba bianca, che ancor oggi
trovate nelle stalle messa lì a protezione degli animali, rende
l’idea della devozione a Sant'Antonio Abate che, soprattutto in
campagna, resiste alla usura del tempo che passa. |
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Le origini popolari di questo attaccamento risalgono al Medioevo
quando immenso era il disprezzo nutrito nei confronti del diavolo, di
cui il buon eremita era il nemico più acerrimo.
Il diavolo usciva sempre sconfitto dalla singolar tenzone col patrono
degli animali, in una grande vittoria finale del Bene. |
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