L'USCITA DI NATALE

Con l'avvicinarsi del Santo Natale i Lupi fedeli alla tradizione si preparano alla classica uscita degli Auguri.

Guardiamo nel servizio seguente cosa successe lo scorso anno, siamo nel dicembre 2005:

Un sorriso solare accoglie i Lupi impegnati nell'uscita che precede il Natale. L'atmosfera è di grande festa.
I fedeli monocilindrici, compagni di tante avventure, attendono i piloti fuori nel piazzale. Quest'anno hanno visto le rocce sarde, i sottoboschi umbri, i monotrack del bolognese, le piste dell'alto appennino, i boschi toscani, gli argini dei fiumi di pianura, i sentieri dell'enduro appenninico dal fango della primavera, alla polvere dell'estate, ai ghiacci e le nevi del duro inverno del Frignano. I piloti soddisfatti non risparmiano gli elogi per tante ore trascorse insieme piacevolmente.

Un sopralluogo alla riva del fiume. Le acque sono ancora alte e limacciose a causa del disgelo in corso. Viene effettuato un rilevamento del livello. I Lupi sono sempre molto interessati allo stato dei corsi d'acqua che attraversano il territorio, monitorando costantemente la situazione.

Nel frattempo, nei monti orientali, un altro plotone sta avanzando nella fredda gola. Il sentiero è bloccato da una profonda pozza d'acqua. I Lupi, timorosi di inabissarsi nelle acque gelide, realizzano un canale di scarico per abbassarne il livello.

I Lupi intenti a realizzare l'opera idraulica.

 

Rapido incontro con gli amici di Modenainmoto . Vedi il servizio fotografico di Ivan.

 

Era una fredda notte d'inverno, fra gli anni 243 e 366 dopo Cristo, quando nell'antica Roma imperiale, amici e parenti si scambiarono le prime "stranae" per festeggiare il "dies natalis". Agli auguri di buona salute, si accompagnarono presto ricchi cesti di frutta e dolciumi, e poi doni di ogni tipo, perché la nascita di Gesù e, insieme, l'anniversario dell'ascesa al trono dell'Imperatore, divenissero il simbolo di una prosperità che avrebbe dovuto protrarsi per l'intero anno.
Passarono i secoli ed un bel giorno del 1800, il rito trovò la sua personificazione in un forte vecchio rubicondo dalla barba bianca, residente al Polo Nord dove, secondo la tradizione, aiutato da numerosi gnomi costruirebbe dei giocattoli da distribuire come doni durante la notte di Natale, con l'ausilio di una slitta trainata da renne volanti e passando attraverso i camini delle case.
Raggiunta una certa età, veniamo a conoscenza di una spiacevole realtà: Babbo Natale altro non è che un personaggio fantastico. Ma tale affermazione non è del tutto vera. Babbo Natale, o almeno un personaggio molto simile è realmente esistito; si tratta di San Nicola.

La tradizione di Babbo Natale è molto cara ai Lupi, che hanno portato sulle strade dell'enduro il simbolo di LUPO NATALE, per festeggiare con gli amici della montagna il Natale in arrivo.

San Nicola nacque a Patara, in Turchia, da una ricca famiglia, divenne vescovo di Myra, in Lycia, nel IV secolo.  Quando morì le sue spoglie vennero deposte a Myra fino al 1087. In quest'anno vennero trafugate da un gruppo di cavalieri italiani travestiti da mercanti e portate a Bari dove sono tutt'ora conservate e di cui divenne il santo protettore.

Negli anni che seguirono la morte di San Nicola si diffusero numerosissime leggende. Una tra le più famose e confermata da Dante nel Purgatorio (XX, 31-33) è quella delle tre giovani poverissime il cui destino che sembrava ormai inevitabile era la prostituzione. Nicola, addolorato dal pianto e commosso dalle preghiere di un nobiluomo impossibilitato a sposare le sue tre figlie perché caduto in miseria, decise di intervenire lanciando per tre notti consecutive, attraverso una finestra sempre aperta dal vecchio castello, i tre sacchi di monete che avrebbero costituito la dote delle ragazze. La prima e la seconda notte le cose andarono come stabilito. Tuttavia la terza notte San Nicola trovò la finestra inspiegabilmente chiusa. Deciso a mantenere comunque fede al suo proposito, il vecchio dalla lunga barba bianca si arrampicò così sui tetti e gettò il sacchetto di monete attraverso il camino, dov'erano appese le calze ad asciugare, facendo la felicità del nobiluomo e delle sue tre figlie.
I Lupi hanno raggiunto la casa della famiglia di Padre Sebastiano. Si trova sulle terre della famiglia Bernardini, che è molto numerosa. Annovera infatti 9 fratelli, di cui 4 suore, 3 frati e 2 altre sorelle che vivono attualmente su queste terre. Ad accogliere i Lupi ecco una sorella del Padre.
Un momento molto bello, i Lupi scambiano gli auguri, ringraziando il Signore per un anno trascorso molto positivamente.

Padre Sebastiano ha incontrato il Pontefice Giovanni Paolo II per ben 87 volte. Nella casa della sorella i Lupi hanno visto le foto degli incontri avvenuti a Roma.

"Ma questo Padre è sempre qui? " chiese una volta il Papa. Padre Sebastiano rispose: "Sì, Santità, e tornerò! "

E quante volte tornò, mai solo, ma sempre con tanta gente. In occasione della nomina del fratello Mons. Germano Bernardini a Vescovo di Smirne fu presente tutta la famiglia.

Il Padre Sebastiano ha fatto tanto per la comunità di Pavullo. E' un grande uomo che con le suo opere buone e la sua intensa attività a favore degli altri ha lavorato per un mondo migliore e costituisce un grande esempio di altruismo per tutti noi.

All'inaugurazione del Centro per la terza età, voluto e fondato dal Padre Sebastiano, realizzato presso la Chiesa dei Cappuccini di Pavullo, hanno partecipato autorità religiose, ministri, onorevoli e altre illustrissime personalità della società civile.

Il Presidente della Camera, terza carica dello Stato e grande amico della famiglia Bernardini, qui col Sindaco di Pavullo all'inaugurazione del Centro di Padre Sebastiano.

Nell'immagine il Ministro Carlo Giovanardi, nato e residente a Modena. Già consigliere comunale a Modena, poi consigliere regionale e poi deputato ed ora Ministro per i rapporti col parlamento.Accanto al Ministro Giovanardi, presente all'inaugurazione anche la quarantottenne onorevole Paola Manzini di Vignola, questore della Camera dei Deputati a Roma. E' stata consigliere comunale a Vignola, quindi consigliere provinciale, poi Vice Presidente della Provincia di Modena ed infine deputato al Parlamento, appartiene al gruppo parlamentare "amici della Montagna" e, insieme agli altri colleghi, sostenitrice dei progetti a favore della montagna. Nata a  Vignola, è rimasta affezionata al territorio, al suo ambiente e alla sua gente. Anche per questo ama passeggiare lungo il Percorso Natura e da molti anni frequenta il nostro Appennino sulle tracce dei Lupi sia d'estate che d'inverno. 

Dopo la toccante sosta dalla famiglia Bernardini, i Lupi riprendono il loro cammino attraverso i sentieri dell'Enduro. Negli zaini portano i presenti per gli amici che incontreranno lungo il percorso.

Attraversiamo selve addormentate sotto un candido manto nevoso.

Nuova tappa presso un'altra famiglia amica.
L'accoglienza festosa dei locali conferma lo splendido rapporto instaurato in anni e anni di civile convivenza e reciproco aiuto fra Lupi e abitanti della montagna.

I Lupi visitano il presepio allestito sulle pendici del monte. Nella sana vita silvana molto forte è il sentimento del Natale, che avvicina le genti nell'auspicio di una vita prospera e serena. I Lupi condividono pienamente questo profondo sentimento, che ispira bontà e reciproco rispetto per una fruttifera convivenza.

BUON NATALE A TUTTI I PILOTI E A TUTTI GLI AMICI DEL "BRANCO"

L'AUGURIO DI UN 2006 IN SALUTE, PER NUOVE ENTUSIASMANTI AVVENTURE INSIEME

I Lupi festeggiano l'anticipo delle feste con gli amici, ringraziando ancora per la calorosa ospitalità.

Lupo Natale si rimette in cammino, prossima meta dal caro Dinino.

L'anziano Dinino, vicino ai 90 anni, vive solo in una vecchia casa nel bosco. E' il simbolo della vita silvana tanto cara ai Lupi. Il momento dell'incontro è altamente commovente e rimarrà a lungo scolpito nella memoria dei Lupi.

Con molto affetto salutiamo il caro Dinino, grande amico da immemorabile tempo dei Lupi, che ha sempre salutato il nostro passaggio dal sua piccolo cortile con gioia per le nostre visite e che è sempre stato dai Lupi ammirato per la sua caparbietà a non abbandonare la casa nei boschi e a resistere in ogni tempo e in ogni condizione. Auguri anche a Lui.

Il tour prosegue con la visita allo stallone. Gli amici stanno lavorando per nutrire e ripulire il bestiame. Al nostro arrivo, il lavoro è sospeso per festeggiare insieme. L'accoglienza è calorosissima.

La vita dell'allevatore in montagna è molto dura. Le risorse sono limitate. I Lupi si complimentano con gli amici e porgono anche a loro gli auguri.

Il rientro avviene nella serata, coi Lupi felici per la giornata trascorsa piacevolmente con gli amici, ai quali rinnoviamo gli Auguri di Buone Feste.