SASSOGUIDANO

Situata nella media valle del Panaro, nel territorio dei Lupi, una balza rocciosa emerge dal bosco, allungandosi tra pareti a precipizio. E' un luogo carico di un fascino misterioso e con un patrimonio naturalistico pressoché intatto. Sassoguidano sovrasta l'altopiano boscato, l'imponente dorsale accidentata del Cinghio di Malvarone (722 m s. l. m.) e la selvaggia valle del torrente Lerna, affluente del Panaro, che si sviluppa tra le rocce e forma un canyon, tra scoscese pareti e morfologie carsiche.  la chiesa è di fondazione duecentesca, in posizione assai panoramica. Altro interessante edificio religioso dell'area è l'oratorio di Sassomassiccio, dei secoli XI-XII, immerso nel bosco di castagni. Per quasi trent'anni, nel Settecento, fu il luogo di eremitaggio di un capitano dell'esercito estense, Antonio Muzzarello, poi fattosi frate francescano.

Nei boschi della Riserva è facilmente osservabile lo Scoiattolo, il Ghiro è  difficilmente avvistabile in quanto è una specie attiva principalmente di notte, nel periodo invernale va in letargo, presente il piccolo Moscardino,di notevole interesse è la presenza dell'Istrice, grande roditore che ha trovato nelle zone più calde della riserva un ambiente favorevole alle sue esigenze ecologiche. 
I toporagni e le crocidure sono animali molto piccoli dal muso slanciato e appuntito gli occhi piccoli e la coda sottile. A causa delle loro piccole dimensioni hanno un metabolismo molto alto che li costringe a nutrirsi in continuazione, i toporagni e le crocidure si cibano in prevalenza di insetti, lombrichi e ragni, tra le specie presenti si ricordano il Toporagno comune il Toporagno d'acqua, il Toporagno nano, la Crocidura minore, la Crocidura ventre bianco il Mustiolo il più piccolo mammifero europeo le cui dimensioni non superano esclusa la coda i 4 , 5 centimetri, il sottobosco è l'habitat dell'Arvicola rossastra, nei coltivi e prati è presente l'Arvicola di Savi, il Topo selvatico, comune in tutta la zona.
Gli ungulati sono presenti con tre specie il Cinghiale, il  Capriolo tipico abitatore di boschi con radure e il  Daino.
Per quanto riguarda la famiglia dei mustelidi abbiamo la Donnola, la Puzzola dalla caratteristica mascherina facciale la Faina e il Tasso specie  elusiva  è attivo nelle ore crepuscolari e notturne ha abitudini alimentari onnivore scava le sua tana nel folto del bosco.

Istituita nella primavera del 1995 dalla Regione Emilia Romagna la Riserva naturale orientata di Sassoguidano si estende su una superficie di 272 ettari nel comune di Pavullo nel Frignano in provincia di Modena. Le principali finalità della riserva sono la conservazione della biodiversità e del patrimonio naturalistico, il recupero e la valorizzazione del patrimonio storico e artistico l'educazione ambientale e la ricerca scientifica, la promozione di una fruizione corretta del territorio, lo sviluppo delle attività umane a basso impatto ambientale. Il territorio della riserva di elevato valore ambientale e paesaggistico è caratterizzato dalle imponenti rupi del cinghio di Malvarone dalla dorsale di Sassoguidano da una buona copertura forestale da coltivi e prati, dal torrente Lerna e da una piccola ma di grande interesse naturalistico zona umida lo stagno di Sassomassiccio, tutti importanti habitat per rare specie animali e floristiche. La gestione della riserva è affidata al comune di Pavullo che si avvale della collaborazione della LIPU. La riserva può essere visitata liberamente utilizzando la viabilità minore nel rispetto delle norme di tutela e della proprietà privata

Gli animali di Sassoguidano

Sparviere

Dalle ali corte e arrotondate lo Sparviere è un rapace specializzato nella caccia ai piccoli uccelli che cattura con grande abilità, il maschio presenta un piumaggio superiore di colore grigio, quello inferiore è chiaro barrato di marrone rossiccio la femmina ha le parti superiori grigio marrone le parti inferiori sono barrate di marrone.
Il nido è costruito sugli alberi la deposizione delle uova di solito da 4 a 5 di colore biancastro con macchie marrone scuro avviene da aprile a maggio e vengono covate solo dalla femmina per circa un mese, i piccoli sono ricoperti da un folto piumino di colore bianco e lasciano il nido dopo circa 25-30 giorni.

Falco pellegrino

Falcone forte e potente dalle ali appuntite il Falco pellegrino è un cacciatore di uccelli per eccellenza le sue prede preferite sono piccioni, tortone e storni, è uno dei predatori alati più veloci infatti durante le sue cacce può raggiungere in picchiata l'impressionante velocità di oltre i 250 Km. all'ora. Le parti superiori del suo corpo sono di una colorazione grigio ardesia ha una evidente maschera facciale con un largo mustacchio, il petto è color crema con barrature scure.
Nidifica normalmente su pareti rocciose dove la femmina di dimensioni maggiori del maschio, depone verso la fine di febbraio inizio aprile da tre a quattro uova  di colore bruno con sfumature rossastre, incubate principalmente dalla femmina si schiudono dopo circa una trentina di giorni.

Allocco

L'Allocco è il più grande rapace notturno presente nella riserva, ha una apertura alare che può superare il metro di lunghezza gli occhi sono grandi e scuri quasi neri, il piumaggio si può presentare in due colorazioni differenti marrone rossiccio oppure marrone grigiastro, la testa è grande dall'evidente maschera facciale rotonda.
Frequenta prevalentemente i boschi di latifoglie con vecchi alberi ma lo si può osservare anche in parchi e grandi giardini dove nidifica in cavità naturali  può utilizzare anche buchi nei muri o vecchi nidi di corvidi, la femmina depone dal mese di febbraio  dalle due alle cinque uova di colore bianco che cova per circa trenta giorni, si nutre prevalentemente di piccoli mammiferi, insetti e uccelli. 

Gufo comune

Dai caratteristici ciuffi di penne sul capo il Gufo comune è uno Strigiforme di medie dimensioni ha una colorazione marrone rossiccio con striature bruno scure gli occhi sono di colore arancio, il maschio e la femmina sono di aspetto simile.
Le principali prede del Gufo comune sono i micromammiferi in misura minore uccelli, rettili e invertebrati. Vive in ambienti misti con boschi alternati a zone aperte, non costruisce il nido ma utilizza nidi costruiti da corvidi la deposizione delle uova avviene verso marzo aprile le uova di solito da tre a cinque si schiudono dopo circa quattro settimane. 

Capriolo

E' il più piccolo cervide autoctono europeo, pesa tra i 15 e i 30 Kg. la sua altezza al garrese varia dai 60 cm. agli 80 cm. dall'aspetto elegante ha il mantello estivo di colore marrone-rossastro, marrone-grigio nel periodo invernale. I palchi presenti solo nei maschi negli adulti hanno tre punte sono completamente sviluppati nel mese di maggio e cadono a ottobre-novembre, le orme sono a forma di cuore e misurano 4-5 cm. di lunghezza e 3 cm. circa di larghezza.
Il capriolo nel periodo invernale forma piccoli branchi mentre nel resto dell' anno vive solitario, è attivo soprattutto nelle prime ore del mattino e al crepuscolo il suo ambiente preferito è il bosco con ampie radure si ciba di foglie gemme e piante erbacee.

Daino

Il Daino ungulato originario dell'Asia minore è stato introdotto in Italia dai Romani ha le dimensioni intermedie fra quelle del cervo e del capriolo i maschi hanno i palchi dalla inconfondibile forma appiattita, la colorazione del suo mantello si può presentare in quattro forme diverse: pomellato, melanico, isabellino, bianco, tranne che negli individui di colore bianco nel periodo invernale il mantello risulta più scuro che nel periodo estivo.
Animale molto gregario il Daino vive in branchi anche molto numerosi, pur preferendo pascolare al mattino presto e alla sera è osservabile anche durante le altre ore della giornata, mostrando di avere abitudini più diurne  degli altri cervidi, si ciba di sostanze vegetali di vario genere.

Colubro di esculapio

Serpente elegante dal corpo snello è agile e vivace, vive ai margine dei boschi e praterie frequenta le siepi e i muri a secco o in rovina.
Gli adulti hanno una livrea giallo-grigia o grigio-verde con le parti inferiori giallastre, i giovani sono di colore grigio o olivastro.
Il maschio è più grande della femmina e può raggiungere una lunghezza di 200 cm. l'accoppiamento avviene nei mesi di maggio-giugno la femmina depone dalle 5 alle 15 uova di colore biancastro dopo due mesi di incubazione nascono i piccoli.
Il Colubro di Esculapio si nutre di roditori, lucertole, nidiacei e uova di uccelli, venerato nell'antichità come rappresentante di Esculapio il dio greco della salute è oggi il simbolo della medicina.

La riserva naturale di Sassoguidano ricade nella fascia vegetazionale supramediterranea, ha una copertura vegetale composta da boschi misti a latifoglie decidue. Le zone più assolate e asciutte della riserva sono caratterizzate da un querceto xerofilo (xerofilia indica una predilizione per i luoghi assolati e aridi) a Roverella (Quercus pubescens) alla quale si associano altre piante arboree come il Ciavarello (Sorbus torminalis) l'Acero minore (Acer monspessulanum) e l'Acero campestre (Acer campestre) il cui legno viene utilizzato per la costruzione dei violini, l'Orniello (Fraxinus ornus) chiamato anche frassino della manna a causa della sua linfa zuccherina, la linfa estratta dal tronco praticando incisioni poco profonde nella corteccia  viene utilizzata dall'industria dolciaria.
Nei versanti meno soleggiati e più freschi sono presenti boschi mesofili (mesofilia indica una predilezione per i luoghi freschi e ombrosi) dove alla Roverella si associa il Cerro (Quercus cerris) una quercia dalle foglie allungate e profondamente lobate e dalle inconfondibili ghiande contenute in cupole a squame estroflesse dall'aspetto spinoso, il Carpino nero (Ostrya carpinifolia) specie che in alcune zone diviene la specie dominante, in queste formazioni boscate ricompaiono l'Acero campestre e l'Orniello.
La vegetazione presente lungo le sponde del torrente Lerna è costituita in prevalenza da una fascia arbustiva di salici (Salix spp.) a tratti compaiono macchie boscate formate da Pioppi neri (Populus nigra) Ontani neri (Alnus glutinosa) e da Pioppi tremoli (Populus tremula).
Nella riserva è inoltre presente il Castagno (Castanea sativa) specie arborea impiantata dall'uomo, che per molti anni ha rappresentato un'importante fonte alimentare per la popolazione locale, alcuni esemplari di castagno di notevoli dimensioni si possono osservare nei pressi dell'oratorio di Sassomassiccio e della chiesa di Sassoguidano. Nei versanti esposti a settentrione dal clima fresco e umido crescono alcuni esemplari di Faggio (Fagus sylvatica) un albero dall' aspetto massiccio e dalla chioma molto ramificata.
Fra le  specie arbustive sono presenti il Nocciolo (Corylus avellana) i cui frutti le nocciole sono il cibo preferito di moscardini e scoiattoli, il Maggiociondolo (Laburnum anagyroides) dai fiori profumati di colore giallo, questa pianta è velenosa infatti i suoi semi contengono la citisina una sostanza che può provocare avvelenamento anche mortale, il Corniolo (Cornus mas) dai frutti rossi che maturano in tarda estate che negli anni passati venivano utilizzati per preparare marmellate dal gusto acidulo, anticamente i Greci e i Romani usavano il suo legno duro per costruire le aste delle lance e delle frecce.
Altri arbusti presenti sono il Biancospino (Crataegus monogyna) la Sanguinella (Cornus sangunea) il Sambuco (Sambucus nigra) il Pungitopo (Ruscus aculeatus) il Ginepro (Juniperus communis) arbusto che colonizza spontaneamente i terreni poveri, il Prugnolo (Prunus spinosa) i cui frutti di colore blu-nero vengono utilizzati per fare liquori e marmellate la Rosa canina (Rosa canina) e la Ginestra odorosa (Spartium junceum). 
La varietà delle piante erbacee presenti è notevole e numerose specie sono rare, in pericolo di estinzione, protette, come nel caso del Cardo pallottola o del Giglio rosso o dell'Hottonia palustris una rara  pianta aquatica presente nello stagno di Sassomasiccio, oltre alla già citata Hottonia palusris nello stagno si possono osservare altre idrofite, Ranunculus aquatilis, Potamogeton,Typha, Myriophyllum. Numerose sono le orchidacee, nei prati o nei boschi della riserva da Aprile ad Agosto si possono osservare: Anacampis pyramidalis, Orchis simia, Orchis morio, Orchis purpurea, Ophrys insectifera, Ophrys apifera, Serapias vomeracea, Cephalanthera rubra e altre ancora.
Nel sottobosco crescono la Primula (Primula vulgaris) Il Ciclamino (Cyclamen hederifolium) il Dente di cane (Erythronium dens-canis) l'Anemone dei boschi (Anemone nemorosa) varie specie di Viole (Viola spp.) la flora dei prati è composta da Trifoglio rosso (Trifolium pratense), Ranuncoli (Ranunculus spp.), Gerani selvatici (Geranium spp.), Fior di cucolo (Lychnis flos-cuculi),  Margheritoni (Leucanthemun vulgare), Tarassachi (Taraxacum officinale), Nontiscordardimè ( Mysotis arvensis), sulle pareti rocciose vegetano la Valeriana rossa (Centranthus ruber)  la Stellina purpurea (Asperula purpurea) il Semprevivo maggiore (Sempervivum tectorum), la Borraccina massima (Sedum maximum).